Stazione dei carabinieri
Stazione dei carabinieri
31 Agosto 2016
Arrivata davanti alla villetta cinta da un’alta inferriata con gli apici a mo’ di frecce appuntite, ricoperte da filo spinato, fui assalita da una sorta di timore reverenziale, del tutto inaspettato.
Prima di allora quel posto non mi aveva mai veramente impressionata, forse perché, oltre il cancello, si vedeva solo un’abitazione anonima, che deludeva le aspettative generate dall’imponente cancellata.
Ero passata da quelle parti innumerevoli volte, domandandomi un po’ incredula come mai, quella costruzione senza pretese, fosse stata convertita a una destinazione d’uso così speciale, senza averne la dignità.
Mentre indugiavo con lo sguardo sulla scritta SUONARE, posta subito sotto l’insegna STAZIONE dei CARABINIERI di… un’ansia sottile s’insinuò sotto la pelle.
Mi avevano convocato senza accennarmene la ragione.
E, benché non avessi smesso per tutto il tempo di cercarne una plausibile, non ero riuscita a trovarne nessuna, per quanto fantasiosa potesse essere.
Pertanto, cosa avrei mai dovuto temere?
Suonai un po’ esitante e dopo alcuni interminabili secondi, una voce al citofono mi pregò di attendere.